
per ulteriore informazione pubblichiamo quanto segue
Nel ricordavi che Emergency ha aderito all'appello uscito il 7 gennaio su http://www.firmiamo.it/appellopergaza vi inviamo alcune considerazioni sulla guerra a Gaza.
Si propongono qui alcuni elementi di riflessione eventualmente utili per chi si trovi, per parte di Emergency, a interloquire sulla guerra in corso nella striscia di Gaza. Giova forse sottolineare che questa non è un'esposizione elaborata di un "pensiero di Emergency", ma una considerazione "tra noi" per venire in chiaro (per tentarci, almeno) di pensieri che aspirerebbero ad essere condivisi e su modalità quanto possibile rispettose di esposizione.(E' giusto, non opportunistico, considerare nella discussione che chi sostiene opinioni che si ritengano errate lo fa spesso con personale sofferenza).1. Le informazioni sono univoche fino alla spietatezza su qualchecircostanza:- l'esercito dello stato di Israele ha un compito non chiaro negli intenti, salvo un generico intento di garantire la sicurezza dei cittadini dello stato di Israele- questo obiettivo, che indubbiamente ha un contenuto e un fondamento, è assunto come assoluto, nel senso che ogni mezzo che sembri utile all'obiettivo è perciò stesso ritenuto ammissibile e sottratto a qualsiasi discussione o paragone del rapporto tra mezzo e fine: lo scopo basta da sé a giustificare ogni azione, sottraendola a qualsiasi obiezione o comparazione (ciò che i media, talora, indicano come "adeguatezza della reazione")- lo sviluppo delle azioni è interamente ed esclusivamente noto "a posteriori" (il grottesco riferimento a "fasi" 1, 2, 3... si ignora fino a che cifra numerate)- l'opinione pubblica (ossia l'insieme degli esseri umani che assistono sgomenti) altro non deve che prendere atto e ritenere insindacabile tutto ciò che accade, dovendo ritenere che quel che viene compiuto abbia senza ombra di dubbio una giustificazione insindacabile- sindacare e obiettare sarebbe sempre e comunque frutto di un pregiudizio fondato su oscuri o chiarissimi presupposti di carattere "razziale"2. Le informazioni su ciò che accade comportano dettagli innegabili in alcuni aspetti rilevanti (ad esempio il numero delle vittime, le loro caratteristiche di età e di estraneità al conflitto...).Ciò che accade non è tuttavia sottoposto a osservatori "indipendenti"o presunti tali; si riduce pertanto- alle dichiarazioni di chi aggredisce- alle informazioni che riesce a trasmettere chi è aggredito o chi lo soccorre (giudicare comunque "schierati" i soccorritori appartiene alle nuove caratteristiche di chi vuole la guerra).Ognuna di queste due fonti risulta, a giudizio dell'altra, capziosa e propagandistica, non affidabile, pertanto.Ogni considerazione, risultando indiretta, è facile oggetto dell'accusa di non essere serena né obiettiva: nessuno dovrebbe parlare (tendenzialmente: nessuno dovrebbe pensare) attorno a ciò che tuttavia risulta sotto gli occhi di tutti pur essendo sottratto allo sguardo di tutti (per l'interdizione dell'accesso alla stampa).3. In forma esasperata dalle circostanze, affiora e giunga ad evidenza la "logica di guerra", in sue componenti essenziali:- ciò che pone in questione la vita e la morte (la guerra, appunto) non ammette di fatto nessun limite (tendenzialmente non lo ammette nemmeno "di principio")- quando si impiega la forza, è distrutta la ragione, nel senso che a "dar ragione" è puramente il successo della forza- considerazioni sulle "vittime innocenti" implicitamente ammettono che legittimamente esistano "vittime colpevoli"- la legittimità dell'uccidere le vittime colpevoli comporta la conseguenza necessaria e inevitabile di vittime innocenti- in considerazione di questa conseguenza necessaria e inevitabile, la consapevole decisione di uccidere vittime colpevoli è la consapevole decisione di uccidere vittime innocenti4. LA GUERRA COMPORTA L'UCCISIONE DI ESSERI UMANI- SE L'UCCISIONE DI ESSERI UMANI E' UN CRIMINE, LA GUERRA E' UN CRIMINE- NON OCCORRE CHE LA VITTIMA SIA INNOCENTE PERCHE' UN CRIMINE SIA UN CRIMINE- LE "NECESSARIE" VITTIME INNOCENTI RIBADISCONO E SOTTOLINEANO LA CRIMINALITA' DELLA GUERRA.5. Parliamo di "stato di Israele" e di "esercito dello stato di Israele, non parliamo di "ebrei".Chiunque associ e sovrapponga... non i due diversi "termini", ma i due diversi "concetti" produce presso sé stesso e presso altri falsificazione e confusione Il richiamo, diretto o indiretto, alle mostruosità storiche delle persecuzioni razziste a giustificazione delle scelte politiche attuali di uno stato è intellettualmente disonesto e offensivo del presente come del passato.__
Ufficio Coordinamento Volontari Milano EMERGENCY Life support for civilian war victims
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