La storia di Naposilvone è arrivata a Waterloo
Tempo fa Rifondazione Comunista ha definito il nostro Sindaco Naposilvone e lo stesso aveva risposto che si, lui le cose le faceva e i suoi progetti erano grandi e avrebbero cambiato la faccia di Novate. Ora nel raccontare la storia, siamo arrivati drammaticamente alla sua Waterloo.
Tra poco meno di un anno Novate andrà a nuove elezioni amministrative. Non sappiamo ancora chi sarà a correre per il posto di Sindaco, come si usa dire da qualche anno, ma certamente non sarà Luigi Silva che ha esaurito i due mandati permessi.
Si chiuderà dunque nel 2009 una lunga storia cominciata nel 1999.
È lecito, quindi, tentare una specie di bilancio dell’epoca Silva.
Fin dall’inizio del suo mandato Silva ha mostrato di avere due priorità: cancellare quello che avevano fatto le Amministrazioni passate e realizzare Grandi Opere.
Una delle prime cose, se non la prima, che fece fu cambiare la localizzazione della nuova sede della Biblioteca.
Da Via Repubblica 80, dove l’avevano destinata le giunte precedenti, a Villa Venino, antica Villa acquistata appositamente o quasi.
Così la Biblioteca spariva dal centro della città per trasferirsi ai confini di Novate, vicino al vecchio Cimitero in una zona periferica in cui è difficile trovare un parcheggio ma in una sede prestigiosa, impreziosita dalla presenza di una Banca e della residenza del figlio del Sindaco e in spregio ad ogni logica e buon senso diventa forse l’unico comune italiano ad aver concesso l’autorizzazione a chiudere una pubblica via per permettere a dei privati di avere una comoda via d’accesso ai box, alla faccia delle centinaia di cittadini (e della scuola) che attraverso quella via potevano accedere in maniera più rapida a casa loro, condannati a fare un giro “doppio” con relativo aumento di consumi di carburante
La vecchia corte di Via Repubblica viene invece destinata ad edilizia residenziale. Privata, naturalmente.
Ma dicevamo delle “grandi opere”. La prima (l’unica?) grande opera fu la realizzazione di una piscina. Novate non aveva più avuto una piscina da molti anni e forse per qualche motivo, considerato che nelle zone confinanti ne esistevano già tre. Ma Silva, forse per una propria nostalgia lacustre, voleva una piscina a Novate. Si inaugura così una delle due principali linee strategiche delle Amministrazioni Silva (dell’altra diremo più avanti): la creazione di Società per Azioni miste di capitale pubblico e privato
Si costituisce così la C.I.S una società di cui il Comune possiede il 49% ed un privato il 51% in controtendenza alle altre amministrazioni pubbliche che di solito mantengono la maggioranza ma questa soluzione permette di avere mano libera in tema di tariffe e investimenti ma ha anche l’obbligo di ricapitalizzare le perdite
Ora è noto che le SpA realizzano una particolare forma di democrazia: chi possiede o controlla la maggioranza delle azioni è il capo e prende tutte le decisioni.
Partecipare ad una SpA come socio di minoranza significa quindi in buona sostanza assumersi i rischi di impresa senza avere di fatto nessun potere nelle scelte.
Come sia proseguita la storia di CIS/Polì lo sanno anche i bambini a Novate: dopo averci messo il terreno e un bel po’ milioni, l’amministrazione fu costretta a spendere 250.000 euro per ripianare il deficit della società (nelle società è come nei matrimoni: nella buona e nella cattiva sorte…). Quel salasso causò un “buco nel Bilancio Comunale che portò al mancato rispetto dei parametri di Maastricht e quindi a tutte le conseguenze negative che tale violazione comporta (blocco delle assunzioni, limite alle spese…)
L’ultima è che quest’anno il buco sarà di €.400.000 ovviamente da ripianare
Forse Silva aveva ragione, Poli era ed è una opera pubblica.. visto che i deficit fino ad ora sono stati ripiananti dai cittadini Novatesi.
Il caso Poli è emblematico della precarietà degli “studi di fattibilità” fatti anche in altre occasioni dalla nostra giunta, basti pensare che per lungo tempo dopo l’apertura della struttura i biglietti /abbonamenti costavano in base a chi era di servizio alla cassa, segno inequivocabile di approssimazione assoluta
mercoledì 25 giugno 2008
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2 commenti:
Se invece, a causa di una bella buca ubicata nel manto stradale, cadi in bicicletta e ti fratturi un braccio ed il Comune si autoesclude da ogni responsabilità in quanto l'evento denunciato non costituisce fonte di pericolo, perchè tratto di strada rettilineo ed in condizioni di luce tali da individuarne le eventuali difformità presenti.
(Insomma, niente 'INSIDIA STRADALE', in quanto, buca visibile(!) secondo loro.)
Come la cataloghereste voi questa pseudo relazione tecnica emessa dal Comune senza la presenza del soggetto in questione?
la catalogherei nella cartella "ordinaria diabolicità della pubblica amministrazione"
k1
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